E’ passato un mese esatto dall’ultimo articolo su questo blog/diario di viaggio. Vuoi per impegni miei, vuoi per le ferie natalizie nel mezzo e mettiamoci anche la scarsezza di argomenti da trattare, ho messo un po’ da parte questa mia finestra sul mondo linux.
Ora riparto con un bel po’ di cose da dire (che non è poco di questi tempi) anche se il tempo a disposizione è sempre risicato. Il mondo Mandriva è in subbuglio in questo periodo, sempre per le solite questioni finanziarie che hanno caratterizzato la vita della “mia” distro negli ultimi anni. Ora sembra che LinLux, socio di minoranza di Mandriva France, rifiuti l’aumento di capitale previsto entro il 16 gennaio. Per ora quindi in Mandriva France sono sospesi tutti gli emolumenti verso i collaboratori della società. Bisogna attendere quella data per saperne qualcosa di più, anche se sembra che siamo arrivati al capolinea.
Discorso diverso per le altre due “anime” interne della galassia mandriviana, Conectiva e Rosa. I primi, brasiliani, sono il motore di KDE e stanno facendo un lavoro enorme per finire in questi giorni il porting quasi terminato di KDE SC 4.8 beta RC 2 in Cooker. Mentre i russi di Rosa hanno dato alla luce la loro prima distro, Rosa Extended Edition, ovviamente tutta su base Mandriva, e continuano il lavoro sulla loro concezione di desktop (Rosa launcher, Rocketbar) applicato al motore mandriviano. Non so se quest’ultimo possa considerarsi l’ennesimo fork su Mandriva dopo quello di Mageia di un annetto fa, per ora si sono limitati a creare una loro versione personalizzata di Mandriva 2012. anche in questo caso l’assenza quasi completa di comunicazione a tutti i livelli nel mondo Mandriva, ha caratterizzato questa fase di passaggio e di cambiamento.
Come detto prima forse siamo giunti ai titoli di coda dell’avventura mandriviana nel mondo Linux o forse no. Forse i francesi sapranno risorgere e, secondo me, i russi da soli non sono in grado di creare una distro da soli, dato che fino ad ora hanno “messo mani” solo al lato desktop e visivo della distro. Sicuramente la parte francese ha fatto si che questo accadesse, tenendosi per se lo sviluppo del core del sistema; ma poi i risultati sono sempre gli stessi. Tra alti e bassi la distro c’è, ma manca sempre quel qualcosa che impedisce a nuovi utenti di scoprire questo mondo. Fino a qualche tempo fa Mandriva era considerata il paradiso dei niubbi per la sua facilità di configurazione e di utilizzo, ora mettere a punto il sistema richiede un bel po’ di abilità per risolvere i bugghettini che caratterizzano il sistema.
C’è solo da attendere qualche giorno, poi tutto sarà più chiaro…forse!