Dopo un po’ di tempo, tanto tempo, torno a scrivere qualcosa sul mio spazio. Due mesi sono passati, il mio amore per il mondo Linux e open-source no. Il problema è trovare il tempo per seguire l’evoluzione di questo mondo, che ultimamente si è un po’ fermata a dire il vero, schiacciata com’è dai tablet e dagli smartphone.
L’interesse di molte persone si è spostata decisamente su questo campo, ormai la corsa all’ultimo Androide o all’ultima Mela si è fatta sempre più serrata. Però il mondo Linux ha sempre quel fascino, almeno nei miei confronti, che me ne ha fatto innamorare 6 anni fa ormai. Seguo ancora adesso con passione le evoluzioni della mia distro del cuore, Mandriva, ormai stretta in un angolo dai nuovi finanziatori russi che ancora adesso non si è capito se hanno interesse a farla rinascere o ad affossarla definitivamente. Vedremo, solo il tempo ci farà sapere. Intanto per il 30 aprile è fissata un’assemblea (l’ennesima!?) dei soci Mandriva SA che dovrebbe sbloccare qualcosa, anche se a dire il vero un po’ ci ho perso le speranze.
Ma è anche questo il bello che differenzia la “mia distro” da tutte le altre. Mai una certezza a livello burocratico e societario, ma comunque un prodotto che si adatta splendidamente alle mie esigenze davanti a un pc. Molto scartano a priori Mandriva per favorire altre distro più quotate (Ubuntu, Suse, Fedora), ma non sanno cosa si perdono! E forse il detto pochi ma buoni si adatta molto bene all’utenza italiana Mandriva, anche se a forza di andare avanti in questa maniera, rimarremo davvero quattro gatti!